Spoleto, nuovo bando culturale: tensione sui posti di lavoro
Il Comune di Spoleto si appresta a pubblicare un nuovo bando per la gestione integrata dei servizi aggiuntivi nei luoghi culturali della città, tra cui la Rocca Albornoz e il Museo Nazionale del Ducato di Spoleto. Tuttavia, la decisione sta suscitando forti preoccupazioni tra i lavoratori del settore e la Filcams Cgil di Perugia, che lamentano l’assenza di un confronto con l’amministrazione, nonostante le precedenti promesse di dialogo.
I sindacati hanno chiesto l’apertura di un tavolo di discussione per garantire l’inserimento della clausola sociale nel nuovo bando e l’applicazione del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL). La questione principale riguarda la continuità occupazionale e i diritti dei 24 lavoratori attualmente impiegati, che temono di essere esclusi dalla nuova gara d’appalto.
Secondo la Filcams Cgil, il Codice degli Appalti consente il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali nella fase preliminare della contrattazione, proprio per prevenire situazioni di precarietà lavorativa. Nonostante questi strumenti, l’amministrazione comunale ha scelto di proseguire senza un dialogo con le parti sociali, mettendo a rischio la stabilità lavorativa del personale.
Attualmente, i dipendenti operano con un monte ore dimezzato a causa di una proroga tecnica d’urgenza, che li ha costretti a utilizzare ferie, permessi e banca ore per compensare la riduzione oraria. A complicare ulteriormente la situazione, il nuovo bando prevede un aumento delle risorse economiche destinate alla gestione dei servizi, ma una riduzione del personale di 8 unità, sollevando timori sulla qualità e l’efficienza delle attività culturali.
Il problema degli appalti nel settore culturale solleva questioni più ampie, legate alla ricerca di massimizzazione del profitto a discapito della stabilità lavorativa e della giusta retribuzione. La Filcams Cgil evidenzia come i lavoratori, pur garantendo con il loro impegno il buon funzionamento dei servizi, rischiano di essere penalizzati da scelte orientate esclusivamente al contenimento dei costi.
La vertenza rimane aperta e i sindacati continuano a chiedere all’amministrazione comunale un impegno concreto per la tutela dei posti di lavoro e il riconoscimento dei diritti dei dipendenti. Oltre agli aspetti occupazionali, la questione potrebbe avere ripercussioni anche sulla fruizione dei beni culturali di Spoleto, con il rischio di una riduzione dell’offerta e della capacità attrattiva della città per turisti e residenti.
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