Coordinamento sanità pubblica Spoleto, ieri presidio riapertura ospedale
Il Coordinamento per la Sanità Pubblica Umbria di Spoleto torna a scendere in piazza per sollecitare interventi da parte della Regione.
“Il 13 giugno, alla vigilia della Liberazione di Spoleto, rilanciamo la lotta al governo regionale e nazionale per la sanità pubblica, a partire dalla riapertura totale degli ospedali Covid e dalla realizzazione di nuovi centri per la medicina territoriale e di prossimità, soprattutto in quelle zone dove ormai il presidio sanitario è pressoché nullo“.
E’ questa la sintesi della protesta messa in atto ieri con un presidio organizzato dal Coordinamento per la Sanità Pubblica Umbria di Spoleto.
Secondo i promotori del presidio, l’attuale situazione di carenti servizi territoriali sarebbe i risultato “che l’amministrazione leghista concorre a confermare dopo i loro predecessori dell’amministrazione regionale targata Partito democratico. Il diritto alla salute dovrebbe essere tutelato in modo equo sia nei grandi centri dell’Umbria sia nei comuni più piccoli e difficilmente raggiungibili. Ci riferiamo ad esempio a realtà turistiche come Castelluccio di Norcia, dove tra l’altro la presidente Tesei ha subìto sulla propria pelle la paura che si prova quando si accusa un malore e si è ben lontani dalla prima struttura sanitaria che ci può assistere”.
“Questa aggressione sociale si unisce alle tante altre gravissime che si sono avute in questi giorni in vari luoghi di lavoro, come Lodi e Piacenza, dove squadracce stile ventennio nel primo caso e forze dell’ordine nel secondo hanno aggredito picchetti operai”.
“Siamo scesi in piazza oggi, a 77 anni dalla liberazione della città dal nazifascismo (14 giugno ’44) –concludono dal Coordinamento– dando vita a un fronte di lotta che sia riferimento per continuare la battaglia per gli ospedali di Spoleto e Pantalla, la sanità pubblica e a fianco degli operai che si stanno battendo, per il lavoro, l’orario e il salario e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Le forze del Coordinamento sanità pubblica oggi presenti in piazza, hanno dato vita a un momento di unità di lotta dal basso di un fronte di classe che ha manifestato ancora una volta la propria presenza nel conflitto sociale”.
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